Si tratta di una pregevole “Sacra Famiglia” del Seicento e di un raro cassettone di transizione in noce (Luigi XV e XVI) dai raffinati intarsi
Giuseppe Visceglie ha sempre operato nel mondo delle tentazioni del passato, dapprima come provetto restauratore, poi nelle vesti di antiquario-doc. E grazie proprio a questa diuturna dimestichezza con gli oggetti del desiderio” riesce sempre a capire se il retaggio in esame è davvero autentico o nasconde qualche magagna, architettata magari da mercanti senza scrupoli. E così, in un batter d’occhio, è in grado di dare una valutazione esatta: se, ad esempio, ad un vecchio cassettone è stato sostituito un piede o un piano oppure se è la risultante di un accorto assemblaggio di pezzi provenienti da più mobili della stessa epoca. Ne abbiamo un’ennesima riprova nella sua galleria, in via Califfati 161, dove è in bella mostra… la selvaggina catturata nell’ultima battuta di caccia. Ci colpiscono, in particolare, alcuni esemplari come un busto marmoreo raffigurante quasi certamente Lorenzo de’Medici. Ma più di tutti manda suadenti richiami, insieme con cassettone settecentesco, una “Madonna con Bambino” degli ultimi lustri del Seicento. “Potrebbe anche essere dei primi anni del Settecento – precisa antiquario – ma, a mio avviso, deve più ascriversi al secolo precedente perché la Vergine viene presentata con una donna più matura, c’è oltre gli anta”. Basta infatti fare un raffronto con le Madonne del De Mura per avere l’indizio in più. Senza contare che rafforzare questa ipotesi c’è una grande macchia sul lato. Macchia che, ad uno sguardo più attento, risulta essere San Giuseppe. Iconografia, quest’ultima molto in auge nel secolo in questione, in quanto, della Sacra Famiglia si puntava a mettere principalmente in risalto la Vergine e il Bambino. Su quest’ultimo, in verità, si è incentrata tutta l’abilità pittorica dell’ignoto maestro del colore, come risulta da delicato incarnato e dall’estroso panneggio che avvolge le nudità di Gesù. E veniamo ora all’altro capolavoro finito nella rete Giuseppe Visceglie. Si tratta, come si è detto, di un cassettone meridionale (oggi introvabili sul mercato) con una stupenda patina e in perfetta conservazione. E anche di quest’eccelsa come si evince dagli stessi interni e persino dai fondi di chiusura, tutti in noce. Dal che si deduce come il cassettone in questione sia stato commissionato da una famiglia aristocratica, che, evidentemente, non badava spese pur di assicurarsi un mobile di alto lignaggio. Un lignaggio che traspare finanche dal pregevole intarsio su tutti i suoi lati a forma di elica. Insomma, siamo al cospetto di un retaggio del secolo del lumi: un esemplare raro, se non unico, al quale si può dedicare una delle più belle pagine della nostra storia dell’arte. (m.v.c.)
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